di Francesco Celentano
Ci sono anche altri eroi. Di quelli che però in pochi parlano, perchè non salvano la vita, non lottano nelle corsie degli ospedali. Loro sono i dipendenti dei supermercati, quelle attività commerciali che soprattutto all’inizio della pandemia sono stati letteralmente presi d’assalto, perchè tutti avevano paura di uscire e quindi facevano scorta di ogni genere di genere alimentare. Hanno lavorato ininterrottamente, consapevoli che tra quei clienti che entravano e che entrano ancora oggi nelle loro attività ci può essere un asintomatico, o un positivo che può contagiare anche loro. Dunque In questo periodo per via del panico generale le persone si sono riversate tutte senza pensare all’interno dei supermercati per acquistare prodotti e per evitare poi di uscire in un secondo momento per via della quarantena generale data dalla zona rossa. Per questo abbiamo chiesto ad un dipendente che lavora all’interno di un supermercato, di raccontarci come ha vissuto e come sta vivendo questo periodo. Vincenzo Celentano, salernitano, impiegato all’interno del supermercato Etè della zona industriale di Salerno, non nega che ogni giorno si reca a lavoro con non poca preoccupazione… “Dal momento che non in tutti i supermercati vengono rispettate le norme covid molti impiegati rischiano di essere contagiati dal virus. Dove lavoro rispettiamo tutti i protocolli, ma nonostante questo purtroppo non sempre i clienti rispettano le norme, e quindi magari vedi la persona con la mascherina abbassata, oppure che tocca la frutta senza indossare i guanti, o non misura la febbre all’ingresso o ancora che non rispettano il distanziamento. Tutto questo ovviamente per noi impiegati significa essere continuamente a rischio contagio e quindi siamo costretti doverci tutelare ulteriormente (per esempio mettendo la doppia mascherina, guanti, ecc.). Mi spiace doverlo dire, ma spesso i clienti non si accorgono di creare assembramenti anche involontari, e questo non giova alla situazione e non tutela né loro né noi; inoltre difficilmente viene misurata la temperatura alle persone prima che entrino, perchè vanno sempre così di fretta che non abbiamo neanche il tempo di controllarli” In tutto ciò ci sono mai stati controlli da parte dei carabinieri? “Purtroppo nella nostra zona difficilmente sono stati attuati controlli da parte delle forze dell’ordine. Penso che se ci fossero stati maggiori controlli la situazione sarebbe stata diversa dal momento che ci sarebbe stata maggiore accortezza sul far rispettare le norme covid” Siete stanchi? “Molto. Ma ciò nonostante, stiamo dando il massimo, come sempre, perchè questo è il nostro lavoro e dobbiamo farlo. Stiamo dando tutti il massimo in cassa, nei banchi, nei reparti per rifornire gli scaffali, mentre discutiamo in continuazione con i clienti affinché rispettino la distanza di sicurezza, affinché indossano bene la mascherina. Capita anche qualcuno ci risponda male, ma mi farebbe piacere che queste persone capissero che se li riprendiamo è per la loro sicurezza ed anche per la nostra”.